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ASSOCIAZIONE ITALIANA
LOTTA ALLA SCLERODERMIA

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Odontoiatria

Bocca e denti nella Sclerodermia: l’aspetto odontoiatrico

Bocca e denti nella Sclerodermia non devono esser posti in secondo piano  rispetto alle problematiche che si presentano nel quadro clinico generale; la bocca infatti, con tutte le sue componenti (labbra, mucose, lingua, elementi dentari), rappresenta, non soltanto la via per nutrirsi, ma anche uno strumento fondamentale per la vita sociale di relazione. Pertanto risulta importante seguire alcune indicazioni che possano accompagnarla in un attento percorso nella conservazione della salute del cavo orale, con lo scopo di prevenire per quanto possibile, patologie odontoiatriche che richiederebbero terapie fastidiose che andrebbero ad aggiungersi ad un quadro clinico generale complesso.


Dr. Roberto Rozza
, responsabile progetto D.A.M.A. Clinica Odontoiatrica – Ospedale S. Paolo – Milano

Riportiamo qui di seguito gli esercizi da eseguire nel trattamento della bocca nei pazienti sclerodermici:

  • Bocca aperta, pollice destro posto in bocca, a guancia destra;
  • Ripetere l’esercizio con pollice sinistro a livello della guancia sinistra, mantenendola tesa il più possibile per un minuto circa;
  • Infine praticare l’esercizio su entrambe le guance simultaneamente. L’esercizio deve essere praticato per almeno 15 minuti, due volte al giorno;
  • Inserire uno stick di legno morbido (dimensioni 2 x 1,5 x 9,5 cm) tra i denti premolari di un emiarcata e i molari dell’emiarcata controlaterale per mantenere aperta la bocca, dopodichè girare lo stick sugli angoli per aumentare l’apertura.

Riportiamo qui di seguito le manovre d’igiene orale domiciliare da eseguire nel trattamento dei denti nei pazienti sclerodermici:

L’uso del normale spazzolino può risultare difficoltoso laddove la presenza di una ridotta apertura del cavo orale limita l’accesso soprattutto ai denti posteriori. In questi casi può essere utile praticare le manovre d’igiene orale con uno spazzolino a testa piccola e a setole morbide (per non irritare le mucose) oppure far ricorso allo spazzolino elettrico. Quando si formano spazi tra gli elementi dentari a causa di malattia parodontale, lo spazzolino da solo non basta per detergere le arcate dentarie e bisogna ricorrere ad uno scovolino di misura adeguata in base allo spazio da detergere. Una corretta igiene orale andrebbe sempre completata con l’uso del filo interdentale con lo scopo di asportare residui di placca batterica e cibo a livello dei punti di contatto tra i denti.

In presenza di sclerodattilia (mani gonfie e dolenti che in seguito presentano polpastrelli atrofici) esiste una difficoltà oggettiva nell’utilizzo degli strumenti per l’igiene orale, in particolar modo per il filo interdentale; esistono in farmacia e in alcuni supermercati ben forniti scovolini e fili interdentali da applicare su speciali supporti che ne facilitano l’uso. Per la prevenzione di lesioni cariose è consigliabile utilizzare dentifrici ad alto contenuto di fluoro, nonchè gel e collutori; per il controllo della carica batterica presente nel cavo orale. In presenza di gengiviti, parodontiti e altre lesioni infiammatorie il paziente può ricorrere all’uso di collutori a base di clorexidina 0,12% senz’alcool. L’odontoiatra curante avrà il compito di prescrivere il prodotto e la formula più indicata per il singolo paziente.

Sclerodermia: Secchezza della bocca

Quando è presente secchezza della bocca (xerostomia), sta all’odontoiatra valutare la necessità di prescrivere sostituti o stimolanti salivari, a seconda del caso specifico; esistono d’altra parte alcuni rimedi classici per contrastare la scarsa salivazione e il disagio che ne deriva, come:

  • bere molti liquidi durante la giornata;
  • lasciar sciogliere un cubetto di ghiaccio in bocca;
  • ridurre l’assunzione di caffè;
  • masticare chewing gum e succhiare caramelle senza zucchero;
  • idratare le labbra con vaselina o burro cacao.

Sclerodermia: Alimentazione

Le problematiche specifiche a livello del palato molle e dell’esofago possono rendere l’atto del mangiare e la deglutizione difficoltosi, pertanto è compito di nutrizionisti esperti assistere il paziente in una dieta specifica. Nonostante tutto, è bene limitare il più possibile l’assunzione di cibi e bevande zuccherate che, in presenza di un basso pH orale, dovuto a scarsa salivazione, favoriscono l’insorgenza di carie dentale.

Sclerodermia: Visite periodiche

Nella prevenzione delle malattie del cavo orale, i controlli e l’igiene orale professionale rivestono un ruolo fondamentale: lesioni cariose limitate, gengiviti, piccole infiammazioni delle mucose, possono essere intercettate quanto prima e possono essere risolte con terapie di breve e semplice esecuzione. L’intervallo di tempo ideale da lasciar trascorrere tra un controllo e l’altro dovrebbe essere non superiore a sei mesi; durante il controllo verranno esaminate le mucose orali, la salute dento-parodontale, i tessuti periorali e verrà praticata un’ablazione del tartaro. Inoltre verrà valutato il decorso delle sintomatologie orali specifiche della Sclerodermia con lo scopo di monitorare nel tempo il paziente e studiare le soluzioni terapeutiche più adeguate.

Sclerodermia: Esercizi di stretching delle guance

La riduzione dell’apertura del cavo orale dovuta all’ispessimento fibroso dei tessuti comporta diversi disagi a seconda della gravità di questo fenomeno; in letteratura esistono degli studi che hanno dimostrato l’efficacia, seppur modesta, di alcuni esercizi di stretching che hanno lo scopo di aumentare o mantenere l’elasticità dei tessuti periorali e di conseguenza le dimensioni di apertura del cavo orale.

Dr.ssa Annalisa Benetti, Progetto D.A.M.A. – Ospedale S. Paolo – Milano

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